La nostra Associazione è impegnata da molti anni nella difesa e nella tutela dei diritti delle persone con disabilità e non autosufficienti e delle loro famiglie. Ci impegniamo quotidianamente affinché le norme e le leggi vigenti in tema di disabilità vengano correttamente applicate e non esitiamo, ogniqualvolta ne emerge l’esigenza, a fare le giuste e necessarie battaglie per modificare o richiedere l’introduzione di nuove leggi, norme o prassi. Gli esperti del GAD hanno raggiunto un elevato grado di competenza, che mettono gratuitamente a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno.
È il luogo fisico e il tempo dedicato all’ascolto delle persone che per varie ragioni si trovano in difficoltà nella gestione di una situazione di disabilità. All’accoglienza e all’ascolto segue la consulenza, che ha lo scopo di indicare la strada più corretta per risolvere i problemi specifici che le persone incontrano. Si rivolgono allo Sportello famigliari di persone con disabilità, di malati affetti da patologie di salute mentale e di anziani malati cronici e non autosufficienti.
Lo Sportello offre gratuitamente i propri servizi, che consistono nell’analisi e valutazione della situazione specifica, nell’individuazione delle azioni da intraprendere, nel supporto e affiancamento negli incontri con i diversi referenti istituzionali coinvolti nella gestione del caso e, quando necessatria, nella consulenza legale.
Lo Sportello offre anche una risposta ai bisogni formativi per i volontari e per i cittadini interessati ai temi della disabilità e non autosufficienza, con particolare riguardo ai diritti e alle buone prassi finalizzate a migliorare la qualità di vita delle persone fragili e dei loro famigliari.
Per informazioni sui servizi e sugli orari dello Sportello puoi chiamare Lidia Ciriello al numero 347-0603256
La conoscenza delle leggi esistenti e delle sentenze in materia di disabilità è il primo passo per richiedere e ottenere il giusto supporto e sostegno nelle diverse situazioni di fragilità. A questo proposito abbiamo selezionato il sito dell’Associazione M.T.D. a cui vi rimandiamo, per ulteriori approfondimenti, attraverso il link https://www.mtdonlus.org/home/index.php/archivio-sentenze
Ogni volta che una persona resta esclusa, la società si allontana dal suo scopo e dalla sua ragion d’essere. Il nostro impegno quotidiano è “dire” e praticare l’apertura e l’accoglienza verso l’altro, indipendentemente che sia come noi o diverso da noi.
Vogliamo favorire l’inclusione, mettendoci al servizio dei processi dell’inclusione nei contesti reali affinché nessuno venga più lasciato da solo, al di fuori.
La scelta di lavorare per l’inclusione è preceduta dalla scelta di includersi, di appartenere a una comunità, e per fare ciò si sceglie di mettersi in discussione, di ripercorre e raccontare la propria storia, di rielaborare le proprie emozioni e vissuti.
Nella nostra costante ricerca di alleati e di supporti scientifici e metodologici per perseguire l’inclusione, abbiamo incontrato diversi anni fa la Metodologia Pedagogia dei Genitori diventandone poi un mezzo di divulgazione e sperimentazione.
Uno degli scopi principali del GAD è il miglioramento della qualità di vita delle persone fragili e delle loro famiglie e proprio in questa direzione va il recente progetto elaborato dall’Associazione con il coordinamento della Dottoressa Isabella Miccolis in qualità di referente scientifico, denominato “Rieducazione con le Metodologie Complementari”, che si prefigge l’obiettivo di organizzare ed erogare servizi in grado di favorire il benessere psicofisico delle persone con disabilità.
Il progetto prevede l’adozione di alcune delle principali pratiche appartenenti alle Metodologie complementari per farle diventare oggetto di vere e proprie sessioni “rieducative” che si vuole erogare sia all’interno dei CDD (Centro Diurno per persone con disabilità) a favore delle persone che li frequentano sia nei diversi quartieri del territorio, offrendo l’opportunità di partecipazione alle persone più fragili e alle loro famiglie.
Questa nuova iniziativa prevede il coinvolgimento di diversi attori. Innanzitutto, il GAD ha il ruolo di mettere a punto il progetto, di definire l’assetto organizzativo e coordinare a regime le diverse attività. Il referente scientifico supervisiona la progettazione ed erogazione dei diversi interventi rieducativi al fine di garantire la corretta applicazione delle diverse metodologie complementari prese in considerazione. I volontari del GAD offrono il loro supporto nelle diverse fasi di realizzazione del progetto. Gli operatori sono i professionisti incaricati di gestire le vere e proprie sessioni di rieducazione.
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